Salve, o vita! dal cielo illuminato
dai primi raggi del sorgente sole
all’azzurra campagna!
Salve, o vita! potenza misteriosa
fiume selvaggio, poderoso eterno
ragione e forza a tutto l’universo
salve o superba!
Te nel silenzio gravido di suoni
te nel piano profondo o palpitante
cui nuovi germi agitano il seno
te nel canto lontano degli uccelli
nel frusciar delle nascenti piante;
te nell’astro che sorge trionfante
ed in fra muti sconsolati avelli
sento vibrare
E ribollir ti sento nel mio sangue
mentre il sole m’illumina la faccia
e dalle labbra mi prorompe il grido:
viva la vita!
Carlo Michelstaedter
Alba. Il canto del gallo
1° giugno 1905
Il fiume Isonzo nasce da una sorgente carsica a 940 metri s.l.m. in Val Trenta (Slovenia).
Da Izvor Soce il fiume a carattere torrentizio scorre tortuoso e incassato fra le rocce.
Si dirige verso ovest fino a Plezzo (Bovec), verso est fino a Tolmino e verso sud fino a Gorizia, da dove ,scorrendo in pianura , si getta nell'Adriatico. Nelle Prealpi Giulie attraversa tre conche, le quali prendono il nome dai paesi che vi giacciono: Bovec (Plezzo), Kobarid (Caporetto), Tolmin (Tolmino).
A valle di Kanal (Canale d'Isonzo) il fiume separa il Collio dall'Altopiano della Bainsizza, poco a nord di Gorizia. Qui, in un ambiente caratteristico che conserva condizioni di forte naturalità, la sua sponda destra sfiora il versante a picco del monte Sabotino, che aggira, entrando in territorio italiano.
In una forra profonda quasi 50 metri lambisce la campagna di Castel San Mauro, prima di giungere nella città isontina; qui le sue sponde costituiscono un'area protetta denominata “Parco dell'Isonzo”.
Passata Gorizia l'alveo si allarga progressivamente e l'acqua ricopre estesi depositi di ghiaia; bagna Gradisca d'Isonzo e Sagrado, delimitando a nord-ovest l'Altopiano Carsico.
Dopo 136 chilometri, 41 in provincia di Gorizia, sfocia nel Golfo di Panzano con un delta a W dove è costituita la riserva naturale regionale della foce dell'Isonzo. I suoi affluenti sono a destra: Coritenza, Uccea, Torre ; a sinistra: Idria e Vipacco.
Salve, o vita! dal cielo illuminato
dai primi raggi del sorgente sole
all’azzurra campagna!
Salve, o vita! potenza misteriosa
fiume selvaggio, poderoso eterno
ragione e forza a tutto l’universo
salve o superba!
Te nel silenzio gravido di suoni
te nel piano profondo o palpitante
cui nuovi germi agitano il seno
te nel canto lontano degli uccelli
nel frusciar delle nascenti piante;
te nell’astro che sorge trionfante
ed in fra muti sconsolati avelli
sento vibrare
E ribollir ti sento nel mio sangue
mentre il sole m’illumina la faccia
e dalle labbra mi prorompe il grido:
viva la vita!
Carlo Michelstaedter
Alba. Il canto del gallo
1° giugno 1905
Il fiume Isonzo nasce da una sorgente carsica a 940 metri s.l.m. in Val Trenta (Slovenia).
Da Izvor Soce il fiume a carattere torrentizio scorre tortuoso e incassato fra le rocce.
Si dirige verso ovest fino a Plezzo (Bovec), verso est fino a Tolmino e verso sud fino a Gorizia, da dove ,scorrendo in pianura , si getta nell'Adriatico.
Nelle Prealpi Giulie attraversa tre conche, le quali prendono il nome dai paesi che vi giacciono: Bovec (Plezzo), Kobarid (Caporetto), Tolmin (Tolmino).
A valle di Kanal (Canale d'Isonzo) il fiume separa il Collio dall'Altopiano della Bainsizza, poco a nord di Gorizia. Qui, in un ambiente caratteristico che conserva condizioni di forte naturalità, la sua sponda destra sfiora il versante a picco del monte Sabotino, che aggira, entrando in territorio italiano.
In una forra profonda quasi 50 metri lambisce la campagna di Castel San Mauro, prima di giungere nella città isontina; qui le sue sponde costituiscono un'area protetta denominata “Parco dell'Isonzo”.
Passata Gorizia l'alveo si allarga progressivamente e l'acqua ricopre estesi depositi di ghiaia; bagna Gradisca d'Isonzo e Sagrado, delimitando a nord-ovest l'Altopiano Carsico.
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Email: info@castelsanmauro.it
Tel: +39 328 9158033
nihil opus
© 2022 | CASTEL SAN MAURO di Manuele Mauri - P.IVA 00549350312
Design e comunicazione: Leonardo Lenchig @ graphicopera.it
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